Lecce è il trionfo del barocco, da scoprire con una passeggiata in pieno centro tra chiese, piazzette e palazzi che ne rivelano chiari segni. La Basilica di Santa Croce è un esempio straordinario del barocco leccese. Accanto c’è l’imponente Palazzo dei Celestini, risalente alla metà del ‘500, oggi sede della Provincia e della Prefettura, mentre a due passi si apre Piazza S. Oronzo dominata dalla Colonna sormontata dalla statua del santo, dall’Anfiteatro e dal Sedile. Le chiese sono davvero tante e tutte diverse: la Chiesa di San Matteo, la Chiesa di Santa Chiara, quella di Santa Irene e la Chiesa del Rosario. Da visitare il Castello Carlo V, sede di eventi e mostre, lo storico Teatro Paisiello (1870), le tre porte d’accesso alla città (Porta Rudiae, Porta Napoli, Porta San Biagio) e la splendida piazza Duomo, il salotto dei leccesi: è uno spazio scenografico su cui si affacciano la Cattedrale, il Vescovado, il Palazzo del Seminario della fine del ‘600, oggi sede del Museo Diocesano e il Campanile in stile barocco.

Otranto. La città più a oriente d’Italia ha uno splendido borgo antico, i suoi monumenti hanno quasi mille anni di storia: a partire dalla chiesetta bizantina di San Pietro. La Cattedrale, in stile romanico-pugliese, ha un prezioso mosaico pavimentale del 1163, che rappresenta un enorme albero della vita e la cappella dei Martiri con le reliquie degli otrantini decapitati dai turchi nel 1480. Appare imponente il Castello Aragonese a pianta pentagonale con tre torrioni cilindrici e un poderoso bastione che si spinge verso il porto. Da scoprire anche le valli intorno, come quella delle Memorie o dell’Idro che conservano testimonianze della civiltà rupestre, con cripte e ipogei, come quello di Torre Pinta. In 10 minuti, andando verso nord, si raggiungono le spiagge bellissime degli Alimini. A sud la costa ha un aspetto più selvaggio e incontaminato fino a Porto Badisco, un’insenatura naturale stretta e profonda immersa tra fichidindia e macchie di mirto.

Gallipoli. È un incanto il borgo antico di Gallipoli, la città vecchia collegata alla terraferma da un ponte seicentesco. È bello passeggiare senza un itinerario per scoprire i palazzi fortezza, le tipiche case a corte, le mura, i bastioni, le piazzette e le tante chiese delle confraternite, come quella del Crocifisso, dell’Immacolata, di San Francesco e della Purità, che dà il nome anche alla piccola spiaggia antistante. Bello il Castello Angioino, maestosa la facciata barocca della cattedrale-pinacoteca di Sant’ Agata, interessante il Museo Diocesano e il frantoio ipogeo scavato nella roccia.
Grecìa Salentina. “Kalòs ìrtate stin Grecìa Salentina” è la scritta che dà il benvenuto nei paesi in cui fino a poco tempo fa si parlava il griko: Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. Sono luoghi ricchi di ricordi dell’antico passato, sospeso tra Medioevo e Oriente. Da visitare le chiese–convento, come quella degli Agostiniani a Melpignano, davanti alla quale si tiene ogni anno il celebre concertone della “Notte della Taranta”, i superbi castelli, come quello di Corigliano d’Otranto, i campanili di cui è splendido esempio la Guglia Orsini a Soleto e poi le case a corte, le pozzelle (cisterne pubbliche) e i tanti palazzi baronali.


Santa Cesarea. Santa Cesarea, rinomata stazione termale dal 1899, sorge a valle di una collina verdeggiante e vanta sul lungomare originali ville eclettiche, come Villa Sticchi, in stile moresco. È divenuta famosa grazie alle sorgenti di acqua sulfurea che sgorgano da quattro grotte vicine: Gattulla, Bagno Marina, Solfurea e Fetida. A qualche chilometro più a sud si apre la splendida località di Porto Miggiano, con un mare cristallino color smeraldo e un porticciolo scavato nella roccia, che sembra una piscina naturale.
Santa Maria di Leuca. Limite meridionale della penisola salentina, Santa Maria di Leuca ha uno dei fari più importanti d’Italia, costruito nel 1864 e alto 102 metri. Si narra che San Pietro, in viaggio per Roma, abbia fatto tappa qui e così il tempio dedicato alla dea Minerva fu trasformato in un luogo di culto cristiano: il Santuario della Madonna de Finibus Terrae, poi eletto a Basilica minore nel 1990. Tantissime grotte costeggiano tutto il litorale, tra i due promontori di Punta Meliso e Punta della Ristola, ricche di iscrizioni greche e latine, come la grotta “Porcinara” e di reperti neolitici come la grotta del”Diavolo”.
Castro. Su una collina a strapiombo sul mare appare la città vecchia di Castro, arroccata tra la cattedrale romanica, le torri e il castello. La marina si affaccia su una delle insenature più belle della Puglia. È un borgo di pescatori dalle origini antichissime, come testimoniano scavi recenti che hanno portato alla luce i resti del “tempio di Minerva” e le grotte già abitate nella preistoria, dalla grotta Romanelli alla Zinzulusa, meraviglioso spettacolo di stalattiti che ai pescatori che vi entrarono apparvero come zinzuli, cioè stracci appesi.

